La nostra storia
La nascita del Rotary Club Milano San Siro
Da una lunga lettera inviata nel 1999 dal nostro fondatore e primo presidente Dino Salvatore Berretta all'allora presidente Gian Luigi Buraggi, conservata tra le carte del club, possiamo apprendere quale sia stato il lungo e travagliato percorso da cui siamo nati come club rotariano. Riportiamo, il testo della lettera, anche come omaggio al nostro indimenticabile, indimenticato e rimpianto fondatore, nonché ai tanti amici purtroppo scomparsi o usciti nel tempo dal club, e come memoria per i soci più recenti.
giugno 1999
Caro Gian Luigi
sono diventato rotariano esattamente il 19 maggio 1959 al Club di Rho, poiché allora nel territorio del Club di Milano non si entrava. La situazione si sbloccò l'anno seguente e Rho fu per l'appunto il primo club ad assumere il nome di Milano con l'aggiunta di un Ovest, grazie al grande lavoro svolto dall'allora presidente Sapegno, che riuscì a portare le riunioni in centro, esattamente in piazza Missori (il centro restava vietato), all'Hotel Cavalieri. Il Milano-Ovest trasferì dopo qualche anno al Circolo della Stampa la sede delle proprie riunioni. Iniziai proprio con Sapegno, profondo conoscitore del Rotary, i miei 13 anni di segretario seguiti da due di vicepresidente. Ricordo che, fino all'ingresso al Circolo, venivamo designati come rotariani con l'H in ricordo di Rho, come ci aveva subito chiamati il simpaticissimo architetto Portalupi.
Il 15 ottobre 1973 il Governatore Magnoni mi dà l'incarico, quale suo rappresentante, di dare vita ad un nuovo club cittadino, Pochi giorni dopo con Springolo, segretario del Distretto, ci mettiamo al lavoro iniziando a raccogliere e preparare i papiri necessari per dare vita a questo nuovo club, che mi piace chiamare San Siro per il motivo principale che il nome è conosciutissimo in Europa, sia per i due ippodromi sia per lo stadio dove gioca la mitica Inter e un'altra squadra che, mi pare, si chiami Milan. Caro presidente, scusa se mi dilungo ma i miei quarant'anni mi hanno indotto a scavare in uno scatolone dove conservo il San Siro della preistoria e ho trovato un mucchio di cose interessanti che riguardano la nostra nascita e qualcuna la voglio ricordare "a futura memoria".
Il Governatore accoglie il nome San Siro di buon grado e promette che si interesserà affinché Milano-Ovest ci ceda il territorio, come dispone lo statuto del Rotary International, i cui principi sono immutati dalla fondazione. L'altro club di cui si auspica la nascita si chiamerà Milano-Corvetto. Nella riunione del 7 novembre 1973 Milano-Ovest, riunito in assemblea, accoglie di buon grado la richiesta e cede parte del suo territorio al costituendo San Siro e in tal modo mi si permette di completare il primo pacchetto di documenti da spedire, allegati alla domanda di ammissione; sempre con l'aiuto di Springolo, i documenti sono pronti come prescritto e vengono inviati alla Segreteria europea del Rotary International, che ha sede a Zurigo. Alcuni giorni dopo (si vede che le poste allora andavano meglio) giunge il placet: si vada avanti inviando i venti nomi dei soci fondatori. Eccoli: Lino Agrifoglio, Ferruccio Barni, Dino Salvatore Berretta, Bruno Cadirola, Pio Capelli, Antonio De Alessandri, Livio Kobau, Enrico Gallo, Carlo Madonini, Stefano Markovits, Gabriele Diana, Renato Meregalli, Pietro Nuvolone, Vincenzo Pagliuzzi, Ugo Pasqui, Salvatore Passero, Carlo Maria Pensa, Icaro Perelli, Enzo Romagnoli, Luigi Carati.
Sempre come da Statuto, fra i soci fondatori vengono eletti i presenti e futuri dirigenti: presidente, Berretta – vicepresidente, Carlo Maria Pensa – segretario, Passero – tesoriere. Cadirola – prefetto, Perelli (che in seguito ha ricoperto tutte le cariche disponibili in un Club: presidente, vicepresidente, segretario, prefetto, tesoriere, consigliere, presidente di commissioni, ecc.) - consiglieri: De Alessandri e Agrifoglio. Nella stessa riunione in cui vengono assegnate le cariche, si stabilisce che il giorno di riunione sarà il giovedì alle ore 12,45. Il quinto giovedì del mese alle ore 20 con signore.
Inviato l'elenco e la carta topografica con i confini territoriali del club, della cui utilità siamo tutti scettici, cominciamo a funzionare regolarmente come ci invita a fare il Governatore Magnoni. Il 7 febbraio 1974 si inizia ad accogliere qualche nuovo socio, a fare funzionare le commissioni. Barni viene eletto alla presidenza della commissione nomine, Perelli all'assiduità e affiatamento, Diana dovrà formare il nostro Rotaract. Il 27 febbraio inizia la serie delle relazioni Vincenzo Pagliuzzi con un discorso generico sulla Cina, che in successive relazioni approfondirà. !l 28 marzo 1974 Passero presenta un suo vecchio e caro amico, ospite veramente illustre per il prestigio di cui gode nella curia romana: il domenicano padre Silli il quale, con cognizione di causa, parla dei rapporti tra Chiesa e Rotary definendoli ottimi dopo un non breve periodo di incomprensione perché il Vaticano sospettava una collusione in campo internazionale Rotary-Massoneria. Poco dopo papa Martini (sic, ma evidentemente sta per Montini) riceve i rotariani italiani, ponendo così fine ad ogni equivoco.
Le pratiche per i due nuovi clubs milanesi, San Siro e Corvetto, stagnano: vi è un grosso macigno in mezzo alla strada, qualche past governatore (si dice) non ci vede di buon occhio, pare perché abbiamo ricusato il nome riferito ai punti cardinali ironizzando sul fatto che, quando avremo il nord-nord-est e il sud-sud-ovest, non ci orienteremo più nemmeno con una bussola rotariana.
Il 18 luglio 1974 il governatore Ricas ci assicura che il distretto segue con molta attenzione la pratica presso la segreteria europea di Zurigo a cui qualche caro amico ha protestato dicendo che il neo club ha accettato alcuni soci che abitano e svolgono attività professionale fuori dai confini assegnati al San Siro. Questa accusa è un po' fragile perché è già previsto che al prossimo congresso di Minneapolis si discuterà proprio del territorio dei clubs, E sarà così : il congresso stabilisce che nelle grandi città (per il momento saranno quelle con più di 500.000 abitanti), i clubs non avranno confini territoriali e potranno associare persone che abitano o svolgono attività professionale entro i confini del comune.
I nostri problemi sembrano risolti, non subito però poiché la risoluzione legislativa diventerà esecutiva soltanto tra novanta giorni. Si tratta ormai di avere un po' di pazienza e infine tutto si aggiusterà; invece non sarà così e Ravizza, che ha partecipato al congresso di Minneapolis, ci riferisce che sono sorte alcune difficoltà nell'applicazione della risoluzione in alcune città (pare nella definizione di confine cittadino) e pertanto sono stati chiesti chiarimenti ad Evanston. Ravizza si è impegnato ad intervenire energicamente per il San Siro e il Corvetto. A onor del vero, Ravizza si è sempre interessato presso Zurigo ed Evanston per i due nuovi clubs.
Frattanto il club continua a funzionare brillantemente e saranno tra poco ammessi tre nuovi soci: Gruttadauria, Giuliani e De Vecchi. A titolo di cronaca ricordo che dal prossimo autunno il costo della colazione sarà di lire 4.500. Dopo un paio di settimane dall'ultimo incontro con Ricas e Ravizza, mi reco da Ravizza, che era appena rientrato dai suoi periodici viaggi a Zurigo, il quale mi dice che il Rotary Internazionale non è molto ben disposto nei nostri riguardi e hanno persino intenzione di chiedere la governatore di sciogliere San Siro e Corvetto. Ne chiedo il motivo all'amico Ravizza e dopo molti se, forse, mi pare e credo, lascia trapelare che tutto sia nato da una lettera anonima partita da Milano. Sono talmente edificato che un rotariano abbia potuto inviare una lettera anonima, che non ho neppure voglia di chiedere di che cosa siamo accusati. Visto il mio disappunto, il bravo amico Ravizza mi rivela che si tratta di un rotariano di un club milanese che, forse pentito dalla volgarità del suo atto, si era detto autore della lettera. Eravamo stati accusati di avere artatamente falsificato i confini del territorio e di presentare candidati non all'altezza del Rotary. Il governatore Ricas interviene subito con il segretario di Zurigo, Nelson Page, che si precipita a Milano per controllare come effettivamente stanno le cose. Ricas ci conferma di avere ricevuto l'ordine di sciogliere i due club, ci mostra la sua solidarietà intervenendo senza preavviso ad una nostra riunione e quindi rintuzzando parola per parola in una lettera a Page, lo scritto anonimo. Morale: le cose si aggiustano perché l'infondatezza dalle accuse è palese; il Rotary però non vuole perdere la faccia e decide di accogliere i due clubs come Milano Nord.Est noi e Corvetto Nord-Ovest, e così chiudere questa faccenda poco rotariana. Il 2 marzo 1975 il governatore Ricas mi comunica che il nuovo club Milano Nord-Est è stato ammesso nel Rotary Internazionale e così pure il Corvetto; Battaglini non discute sul nuovo nome impostogli, io accetto con la riserva di avvalermi del diritto di chiedere il ripristino del vecchio nome. Per quanto abbia chiesto e richiesto, non sono mai riuscito a sapere il nome dell'anonimo gentiluomo, comunque non intendo piegarmi.
Nell'attesa che giunga il decreto ufficiale di costituzione, il Comitato Centrale del Rotary Internazionale ci autorizza a compiere tutti gli atti consentiti a tutti i vari clubs nel mondo. Pertanto nel corso di varie riunioni , vengono ammessi i nuovi soci Bolza, Carcasio, Correnti, De Vecchi, Donati, Gabbianelli, Giuliani, Grazia, Gruttadauria, Gullino, Ottaviani, Quattrini, Scesi, Trionfi, Vanoni, Viganò. Il 4 giugno 1975 e nelle due riunioni successive, vengono accolti Mariani. Klinger, Bettetini, Rollone, Redenti, Filippi, Pessina, Ramadoro, Ferretti, Croce e Bonisolli. Il 20 giugno 1975, in una riunione serale, Ricas consegna ufficialmente il decreto di fondazione del Club. Sono presenti past-governatori, incoming-presidenti e past-presidenti del Milano-Ovest, nostro club padrino. Gli illustri ospiti sono: Ricas, Palombo, Ravizza, Barni, Mignoli, Dal Negro e Springolo. Il decreto è intestato a Milano-Nord-Est. Io, quale presidente, dopo aver ringraziato i graditi ospiti, sottolineo come la loro presenza avalli come corretta e giusta la nostra richiesta di ottenere il nome originario. Non è un capriccio, ma il giusto riconoscimento che condanna un volgare anonimo, come è giusto e logico che fosse. Il 4 dicembre 1975 si brinda al riconoscimento ufficiale da parte del Consiglio Centrale del Rotary Internazionale del ripristino del nome da noi voluto. Ci è costato parecchia fatica, ma in fine l'abbiamo vinta in barba alle calunnie sul conto dei neonati clubs di San Siro e Corvetto.
A questo punto, caro Presidente e cari Amici, la preistoria del San Siro la ritengo conclusa. Di proposito non ho voluto citare alcun rotariano: ne ho conosciuti parecchi più che degni di essere ricordati. Due però mi sono rimasti particolarmente nel cuore: Dino Buzzati, che partecipava alle conviviali, prendeva parte ai dibattiti e ha svolte relazioni, quando ormai il suo male gli impediva di inghiottire nulla: ci diceva "non posso toccare cibo e non mi interessa, sono qui perché mi piace stare con voi". L'altra persona è il prof. Giuseppe Menotti De Francesco, terrore degli anni universitari, ma ricordato con affetto e ammirazione da tutti gli ex-allievi, ammirazione e ricordo che gli dovrebbero gli organismi universitari e il comune di Milano, perché è doveroso si sappia che la ricostruzione della Ca' Granda, che i bombardamenti avevano rasa al suolo, è dovuta all'impegno e all'opera del Magnifico Rettore Giuseppe Menotti De Francesco, che volle il tutto rifatto come lo aveva disegnato il Filarete.
Ma ormai mi pare che sia passato un secolo da quei giorni della costituzione del San Siro. Ma un anno o un secolo non hanno nessuna importanza; il fatto vero, vivo e inconfutabile sta in ciò che ognuno di noi ha ricevuto e ha dato in questa nostra vicenda rotariana. Ci siamo arricchiti di nuove amicizie e ne abbiamo ravvivate di vecchie; soprattutto ognuno di noi ha sicuramente trovato qui un amico nuovo, che, come il vino, è gradevole, e sicuramente sarà prezioso dopo qualche anno di invecchiamento. Col passare del tempo qualche amico l'abbiamo perso e ora mi è dolce ricordare tutti coloro che si sono allontanati, per l'inesorabile avvicendarsi della vita, come se fossero qui con noi. Ricordarli però serenamente e con un ammiccamento così come vi prego vogliate ricordare me quando chiederò al Presidente di turno un congedo illimitato perché impegnato altrove fra cose, penso, molto belle e serene.
Salvatore Dino Berretta
IL PROFESSOR G. - ANCHE QUESTO E' ROTARY
Questa che segue è forse l'iniziativa più meritoria portata a termine dal nostro club e, tra l'altro,non fu programmata, ma voluta dalla eccezionale circostanza, come nobile prova di cosa possa significare il dettato rotariano, che ha come primo dei suoi scopi quello di “promuovere le relazioni amichevoli fra i propri soci”. E a qualcosa di più che alle “relazioni amichevoli tra i soci” vuole riferirsi questa memoria.
Era l'epoca, ormai quasi leggendaria, delle prime presidenze di Dino Berretta o di Livio Kobau (la memoria dei più anziani fondatori, su questo punto non è certa); siamo quindi, salvo errori, tra il 1976 e il 1977 e un giorno, durante una normale riunione conviviale, chiese la parola un nostro socio, che per doveroso riserbo chiameremo il professor G., ottenendo l'attenzione dei soci presenti per il suo caso personale; era, il professor G., docente universitario di una materia scientifica presso un'università milanese. Orbene, il nostro socio, con voce in parte incrinata, si rivolse agli altri soci presenti, comunicando loro di aver ricevuto un referto medico, definitivo e incontestabile, con cui gli si lasciavano pochi mesi di vita, per un grave e inguaribile male. Poiché aveva allora meno di cinquant'anni e aveva compiuto la sua breve carriera esclusivamente come ricercatore e docente, e non disponendo di particolari beni di famiglia, avrebbe potuto lasciare alla sua vedova ed ai suoi due figlioli, per garantir loro una dignitosa sopravvivenza, solo i suoi modesti risparmi e la magra pensione che uno Stato avaro avrebbe riconosciuto ad un suo fedele servitore. Certamente non era in grado di assicurare ai figli la possibilità di intraprendere e portare a termine gli studi universitari. Concluse chiedendo: “può il club fare qualcosa per loro?” E' facile intuire come vennero accolte le parole del nostro socio, professor G.: un lungo silenzio misto a commozione, e poi, via via, ad una ad una, voci di compartecipazione; infine assicurazioni di solidarietà sbigottita.
La settimana successiva, la consueta riunione conviviale, trasformata in assemblea dei soci, votava all'unanimità, e per acclamazione, di prendere a carico del nostro club l'onere di assicurare ai figli del nostro socio G. il percorso di studi, fino all'ottenimento della laurea, e senza vincoli eccessivi di voti e di tempi. Si volle, insomma, garantire ai figli orfani di un amico, non tanto una borsa di studio, ma la possibilità di entrare nella vita con la dignità che la posizione del nostro socio, loro padre, meritava. E i figli, morto il padre, raggiunsero la laurea e, una volta laureati, vennero, assieme alla loro madre, a ringraziare il nostro club durante una riunione conviviale.
Chi scrive queste righe, ricorda come, molti anni fa, quando entrò nel club, venne richiesto dall'allora segretario, l'indimenticabile Icaro Perelli, se accettasse che una parte della sua quota sociale fosse destinata al progetto sopra richiamato, come per gli altri soci che l'avevano a suo tempo deliberato.
Anche questo fa parte della storia del Rotary Club Milano San Siro.
KABUL
Questa straordinaria iniziativa, venne realizzata dal nostro socio Romano Torselli, presidente del club nel 1996-1997.
Eravamo all'inizio del secondo millennio, quando Romano, allora, tra l'altro, sindaco del comune di Ziano Piacentino, venne a sapere che proprio nel comune da lui amministrato era nato nel 1943 il famoso pittore e celebre ritrattista Ulisse Sartini.
Ne visitò lo studio a Milano e ne divenne amico. Sartini aveva allora appena terminato il suo noto dipinto, dedicato a padre Pio da Pietrelcina, che sarebbe poi stato collocato nella nuova basilica dedicata al santo a San Giovanni Rotondo; aveva poi realizzato, su commissione del Vaticano, il ritratto ufficiale di Giovanni Paolo II e avrebbe in seguito dipinto anche quello, sempre ufficiale, di Benedetto XVI, entrambi poi utilizzati come modelli per due mosaici raffiguranti entrambi i pontefici, collocati nella serie esistente nella basilica romana di San Paolo fuori le mura. Era, insomma, assai noto come autore di dipinti, sia a soggetto sacro che profano, nel mondo degli artisti e pittori di grido, e le sue opere si valutavano già anche in centinaia di migliaia di Euro.
Qualche anno dopo, tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003, il nostro socio veniva a conoscenza, dalla stampa dell'epoca, della vicenda di un primo matrimonio cristiano celebrato nella allora assai disadorna cappella dell'ambasciata d'Italia a Kabul, unica chiesa cattolica nel martoriato Afghanistan appena liberato dagli americani, intervenuti contro il regime dei talebani e di Bin Laden, dopo l'attentato del 11 settembre 2001 alle torri gemelle di New York.
Il nostro Torselli ebbe allora un'idea degna di un mecenate rinascimentale: dotare la cappella della nostra ambasciata di Kabul di un dipinto sacro di un celebre artista: Ulisse Sartini. Detto, fatto. Ne parlò col Sartini che, ricordando appunto i grandi pittori del passato, se ne dimostrò entusiasta, al punto di promettergli di donare non una, ma due sue grandi opere, già appena esposte in una mostra a Milano presso il museo Bagatti Valsecchi: “Il battesimo di Gesù” e “L'annunciazione” . Bellissimo, già! Ma come fare per inviare le due opere, tra l'altro di notevolissimo valore, in una Kabul ancora praticamente in stato di guerra? E a che prezzo? E a cura di chi? E fu poi subito evidente che era praticamente impossibile trovare uno sponsor che se ne prendesse carico.
Ma Romano Torselli non era uomo da perdersi d'animo: si ricordò di avere a Kabul un parente, volontario impegnato con l'ONU in progetti assistenziali, e soprattutto si rammentò che, guarda caso, l'ambasciatore d'Italia a Kabul era un suo conterraneo, un piacentino, anche se non lo conosceva personalmente. E siccome volere è potere, con la sua tenacia e le sue eccezionali capacità, anche professionali, Torselli prese a contattare persone, uffici, enti e rappresentanze, sia a Kabul che a Roma. E così fu che, grazie anche all'Aeronautica Militare Italiana che si dimostrò disponibile a occuparsi del loro trasporto, le due pale si trovino oggi alla destra e alla sinistra dell'altare, nella cappella dell'ambasciata d'Italia a Kabul. Una targa informa poi che le due opere del maestro Ulisse Sartini sono state donate dal Rotary Club Milano San Siro e dal comune di Ziano Piacentino. Prima però della consegna a Kabul, i due grandi quadri sono state esposti, in occasione di una nostra conviviale serale, nel salone napoleonico del Circolo della Stampa e chiunque avesse voglia di rivederle, può trovarle su Internet.. E' poi giusto evidenziare che la donazione, come i costi per il trasporto e la messa in opera delle due grandi tele, non siano gravati sul bilancio del nostro club.
L'AMBULANZA
Il 1° luglio 1993 entrava in carica il nuovo presidente del Rotary Club Milano San Siro: il Maestro Carlo Alberto Rossi, celebre musicista e compositore: uno dei pilastri della canzone italiana. Per sapere chi sia stato il M° Carlo Alberto Rossi, e lo si dice ovviamente solo per i soci più giovani, è sufficiente cercare il suo nome su Internet.
In una delle prime riunioni del suo Consiglio Direttivo, Carlo Alberto propose una sua iniziativa che a lui stava molto a cuore: donare un'ambulanza attrezzata modernamente, di cui allora si lamentava una notevole mancanza, ad una delle benemerite associazioni di pronto intervento del milanese. La proposta venne accolta, per la verità, con un notevole scetticismo dai consiglieri, come ben ricorda chi allora del nostro Consiglio Direttivo faceva parte. Ciò non per l'idea in sé, che ovviamente era giudicata eccellente, ma per l'elevato costo che l'iniziativa comportava, sia per l'automezzo che per la relativa attrezzatura, per un importo ritenuto assolutamente improponibile. Inoltre era opinione comune, in quei tempi, che i Rotary Club non si dovessero comportare come comuni società di beneficenza, limitandosi ad erogare del denaro, magari disperdendolo a pioggia, e magari per iniziative altrui, ma che dovessero utilizzare la professionalità e l'esperienza dei soci per attività umanitarie allineate con gli scopi del Rotary International: diffondere i valori del servizio quale mezzo per servire la collettività. E, d'altra parte, il costo dell'iniziativa proposta da Carlo Alberto Rossi, sembrava eccedere le nostre possibilità. Ma il nostro presidente Rossi, usando le proprie capacità e conoscenze, per il servizio alla comunità, riuscì nel difficile impegno di coinvolgere nella sua iniziativa altre realtà economiche di tutto rispetto.
Così, il 22 giugno 1994, Carlo Alberto Rossi donava la promessa ambulanza a una associazione ONLUS milanese, a nome del nostro club e presente l'allora sindaco di Milano, Marco Formentini. Il Corriere della Sera, in un servizio del 23 giugno 1994, così riassumeva l'avvenimento. “...un'ambulanza attrezzata con le più moderne tecnologie di rianimazione, è stata donata dal Rotary Club Milano San Siro ai volontari della pubblica assistenza di San Giuliano Milanese, con il fondamentale contributo della FIAT di Milano e del Credito Artigiano”.
E' bene ribadire che la donazione non era costata assolutamente nulla al club.
Infine, nell'archivio della nostra segreteria, è stata rinvenuta una lettera, datata 3 febbraio 1995, di un nostro socio di allora che così ricordava l'iniziativa:
Carissimo Carlo Alberto. Oggi, per strada, ho visto e udito passare un'ambulanza. Mi ha superato e, sul fianco, ho letto: “Dono del Rotary Club Milano San Siro”. Mi sono sentito orgoglioso di appartenere a questo club. Poi, mi sono ricordato di quanta indifferenza aveva a suo tempo accolto la tua proposta di donare un'ambulanza attrezzata con unità coronarica e di come, forse, anche io avessi manifestato scarso entusiasmo, e ho pensato:.. e se una vita fosse stata salvata proprio da quell'ambulanza? Non credo di dover aggiungere altro. Grazie, caro Maestro, grazie di cuore per essere stato generoso anche per me.
LO SCAMBIO DI GRUPPI DI STUDIO
In ottemperanza al dettato del Rotary International, anche il nostro Club ha voluto aderire, nell'anno 2005, a uno dei programmi educativi proposti per realizzare, concretamente e con efficacia, gli obiettivi della Rotary Foundation: il programma[link:4] [/link:4]Scambio di Gruppi di Studio, o Group Study Exchange (SGS o GSE). Il Programma SGS, è bene ricordarlo, si pone lo scopo di offrire a giovani professionisti non rotariani, all'inizio della loro carriera, la possibilità di compiere un soggiorno di quattro o sei settimane in un Paese straniero, per attività e esperienze culturali e professionali, tramite il gemellaggio tra Distretti di Paesi diversi.
Fu così che nell'incipiente primavera dell'anno 2005, il nostro presidente, Achille Bosoni, prese l'iniziativa di organizzare lo Scambio di un Gruppo di Studio, prendendo contatti con il delegato al Programma GSE del nostro Distretto, Attilio Bradamante. Detto, fatto! Si riuscì a promuovere uno scambio tra il nostro Distretto, allora ancora 2040, con il Distretto 7930 – Massachussets – USA.
I cinque giovani professionisti inviati a Milano dal Distretto americano, ebbero così l'occasione di trattenersi nella nostra città e regione, venendo accolti dal nostro Club e da altri Clubs del nostro Distretto, oltre che da illustri istituzioni e imprese milanesi e lombarde, tra cui il Teatro alla Scala e il Piccolo Teatro Strehler. A dare ospitalità ai giovani statunitensi, provvedendo a tutte le loro necessità, compreso vitto e alloggio e ...logistica, ci pensarono personalmente il nostro presidente Bosoni e volonterosi rotariani di altri Rotary Club. Anche i giovani professionisti italiani inviati, anche a nostra cura, nel Massachussets, furono a loro volta ospitati per diverse settimane da istituzioni e soci rotariani americani.
Designati dal nostro Club furono l'Ing. Mattia Busnach, proposto dalla nostra socia Mariella Franchini e il M° e Direttore d' Orchestra Gianpaolo Bisanti, proposto dal nostro presidente, e musicologo, Achille Bosoni. L'Ing. Busnach ebbe così occasione di confrontarsi con la realtà industriale americana e il M° Bisanti ebbe l'eccezionale opportunità di inserirsi, sia pur per breve tempo, nella celebre Boston National Symphonic Orchestra. Entrambi i nostri inviati ebbero modo, al loro rientro, di manifestare il loro entusiastico ringraziamento ai loro patrocinatori e al Rotary club Milano San Siro. Oggi. L'uno è inserito in una grande azienda italiana, l'altro è divenuto Maestro Direttore stabile del Teatro Olimpico e comunale di Vicenza, oltre che apprezzato e rinomato concertista. Entrambi hanno voluto ripetutamente attestarci un generoso grazie! Grazie, San Siro.
IL ROTARY E LA COMUNICAZIONE
La capacità di comunicare e la Comunicazione sono, e sono sempre state, due pilastri su cui si fonda, e si è sempre fondato, il progresso della civiltà. E alla Comunicazione il Rotary International, fin dalle sue origini, ha sempre dedicato la massima attenzione ed interesse. Possiamo ben dire che il Rotary vive con la Comunicazione e, forse, che il Rotary è Comunicazione.
Così, la Comunicazione è sempre stata uno di settori più rappresentati nella compagine del Rotary Club Milano San Siro, a cominciare dal suo fondatore: il giornalista Dino Salvatore Berretta, ben noto per la sua attività, anche nella comunicazione rotariana. Ma tra i soci del nostro club vi sono stati, e vi sono, anche molti altri soci appartenenti a diverse categorie professionali attinenti alla Comunicazione. Si possono citare, tra i giornalisti: Aldo De Martino, Benito Sicchiero, Paolo Mazzanti e Lucio Lami; per l'editoria: Giovanni De Vecchi e Renato Corrada; tra i responsabili di periodici: Settimio Cavalli; tra i docenti: Gianfranco Bettetini; tra i creatori di eventi: Miriam Forte e Carla Villa; tra i pubblicitari: Bruno Bonisolli e Luigi Rinaldi.
Ma da sottolineare è soprattutto l'attività che nostri soci, operanti nel campo della Comunicazione, hanno dedicato volontariamente, e come rotariani, a progetti ed iniziative rotariane, e in particolare a quelle del nostro club. E tra questi progetti ricordiamo quelli di rilevante importanza portati a termine dal nostro socio Luigi Rinaldi, come responsabile per l'Italia di una delle più importanti società americane di pubblicità. E di Rinaldi si ricordano, tra gli altri, quattro progetti, realizzati per il Rotary dal Rotary Club Milano San Siro, tutti appartenenti alle vie d'azione rotariane di interesse pubblico e internazionale.
Il primo progetto di grande respiro, fu nel 2002-2003 la campagna pubblicitaria organizzata con il contributo del Banco di Desio, a favore del progetto Polio Plus e che, iniziata con un annuncio-stampa su diversi periodici, si concretizzò poi con numerosissime locandine affisse all'esterno e all'interno di vetture tranviarie milanesi e in pendolini appesi all'interno delle stesse vetture, nonché con l'apertura di un conto corrente legato a Polio Plus; tutto allo scopo di sensibilizzare il grande pubblico su quanto il Rotary ha fatto per debellare una delle piaghe ancora esistenti al mondo, raccogliendo anche fondi. E questo senza onere per il nostro club.
Un'altra iniziativa, dedicata a Polio Plus dal nostro socio, sempre con la collaborazione del Banco di Desio, si realizzò nel 2004 con numerosi cartelloni luminosi di 6 x 3 metri, esposti a Milano, e senza gravare sulle casse del club, ma con il riconoscimento dell'importanza dell'iniziativa da parte della stampa rotariana.
Un terzo successo per il nostro club fu, nel 2006, la nuova campagna, sempre orchestrata da Rinaldi, dedicata al Villaggio della Madre e del Fanciullo, istituzione milanese che si occupa di madri e bimbi in difficoltà. E il nostro club comparve come responsabile dell'iniziativa su migliaia di cartelli, vetrofanie e manifesti; su mezzi di superficie e su vetture della metropolitana milanese nonché su alcuni quotidiani, associato anche all'iniziativa di raccogliere fondi con un apposito conto corrente, a favore del Villaggio. E' appena il caso di ricordare che anche questa volta non venne richiesto alcun contributo al club, che ne ottenne invece il Public Relations Award, riconosciuto nel 2006 dal presidente del Rotary International, C.W. Stenhammar.
Una quarta iniziativa di Rinaldi, condotta a termine nel 2008, sempre praticamente senza oneri per noi, ma con il nome del Rotary Club Milano San Siro ben in vista, ha portato a realizzare, con la collaborazione gratuita associazioni pubblicitarie, numerosi pannelli luminosi, installati in margine a importanti vie milanesi e dedicati a “Il Conservatorio di Milano per i futuri musicisti”.La campagna è stata ricordata anche su diversi quotidiani milanesi.
Sempre per il Conservatorio di Musica di Milano, un'altra campagna pubblicitaria orchestrata da Rinaldi, e dedicata alla messa in rete di celebri spartiti musicali, venne portata a termine nel 2010-2011, e senza oneri per il Club, con più di mille locandine esposte su tram e mezzi dell' ATM milanese, nonché di trecento cartelloni applicati sulle fiancate, oltre a centinaia di poster in italiano e inglese. Pubblicità di questa iniziativa uscì su 3/4 di pagina del Corriere della Sera.
IL PROGETTO NUOVE GENERAZIONI
Nel settembre dell'anno 2011, pervenne da parte dea Distretto al nostro Club, in occasione del mese dedicato dal Rotary International alle Giovani Generazioni, l'invito a parteciparvi, con qualche nostra iniziativa in accordo al dettato della quinta via d'azione rotariana. L'invito venne recepito dal Club e l'impegno venne affidato, per competenza, alla nostra Commissione Giovani Generazioni. I responsabili della Commissione: Franco Caimi, Stefano Lungo e Luigi Rinaldi, lo concretizzarono nella proposta, approvata dal Club, di un concorso di idee, per studenti di 21-23 anni, dedicato a Architettura di Servizio: principi di sostenibilità per un architettura pubblica. Si voleva, inoltre, promuovere un'occasione di comprensione ed amicizia tra giovani che condividessero un legame comune, coinvolgendo anche il nostro Rotaract, in un concorso di idee per un'esperienza che non avesse fine con il termine del progetto.
I concorrenti furono invitati a proporre idee di Architettura di Servizio per la riqualificazione della Fabbrica del Vapore, un edificio di via Procaccini a Milano, destinato a futuro centro di produzione di cultura giovanile. In quest'ottica, i progetti non dovevano essere necessariamente finalizzati alla immediata realizzazione, ma essere un'occasione per proporre, tramite il Rotary, idee e talenti di giovani per un'architettura destinata a spazi pubblici, secondo le raccomandazioni delle linee guida per l'EXPO 2015. Si dovevano cioè cercare strade e visioni concrete, per un prossimo futuro di Sviluppo sostenibile; quindi: risparmio energetico e tecnologia rispettosa dell'ambiente. Si richiedevano, in sostanza, dei progetti pilota, di cui si doveva anche verificare la conformità dei contenuti con i requisiti richiesti e gli obiettivi fissati in origine, attraverso la verifica della coerenza tra il progetto proposto e quanto realizzato. Gli incaricati del Club, avrebbero riesaminato il progetto e corretto eventuali non conformità registrate, al fine di validare l'esperienza fatta.
Al concorso, come sopra richiesto, parteciparono ben centocinquanta gruppi di studenti, e i progetti preselezionati sono stati cinquanta. Tutti i partecipanti furono seguiti, nella formulazione e nella stesura dei loro progetti, da professionisti e tecnici specializzati, sotto la guida del nostro socio Prof. Arch. Stefano Lungo e di altri sei architetti e ingegneri, e con una lunga serie di prolungate sedute protrattesi ben oltre le 90 ore, sia sotto il profilo delle tecniche adottate che della fattibilità e della sostenibilità ambientale ed economica.
Alla fine, i progetti presentati ed accettati, furono esaminati e considerati, secondo una valutazione a punti, da una commissione mista di soci rotariani e rotaractiani. Ne uscirono vincitori del concorso tre diversi progetti e, dato l'elevato livello di risultati raggiunti, la commissione di valutazione ritenne di segnalare per una menzione di merito anche due progetti particolarmente incentrati sui temi del risparmio energetico e della domotica, intesa come tecnologia atta a migliorare la qualità della vita negli ambienti abitati, utilizzata per il recupero di energia economica.
I singoli progetti furono dettagliatamente illustrati dai loro autori, con la proiezione di numerose diapositive, durante una nostra riunione conviviale. Vennero applauditi e premiati i loro bravi, bravissimi autori, e il pizzico di giovanile ed estrosa utopia presente nei loro progetti, nel ricordo dell'aforisma di Eraclito: "Solo chi cerca l'impossibile lo troverà, perché non esiste, e non vi è strada che vi conduca...".
Ecco una breve e sommaria descrizione dei progetti premiati e menzionati:
Progetto vincitore: LA SCATOLA DI CARTONE
Andrea Spanò, Stefano Spinelli e Julian Ovidiu Timis
Un sistema di copertura con struttura a cupola, di pannelli di cartone riciclato, ignifugo e impermeabilizzato, imbullonati e fissati su una struttura di legno e acciaio.
Progetto secondo classificato: IL TEATRO, LA VOCE E L'ENERGIA
Marta Scaccabarozzi, Giulia Scotti e Giulia Signorelli
Uno spazio per la comunicazione, realizzato con legno usato di recupero, illuminazione piezoelettrica (microenergia elettrica, amplificata, proveniente da pressione su cristalli) alimentata da foglioline di alluminio azionate dalla pressione acustica di rumori di strada.
Progetto terzo classificato: CASA DELL'ACQUA, DEL SUONO E DELLA LUCE
Bianca Santolini, Giulia Sangiani e Francesca Savio
Impianto con spazi per graffiti di vernice invisibile, che divengono visibili solo con la luce, producendo una microenergia elettrica, da amplificare. Struttura con tetto che raccoglie la pioggia e la convoglia, tramite speciali canne di organo a suono armonico, in vasche di raccolta per irrigazione.
Menzione di merito: GENERAZIONE ECO
Alberto Prinzo
Uso di domotica elementare, per risparmio di risorse naturali, in scuole elementari: sistemi a basso impatto energetico per adeguare l'illuminazione artificiale in funzione della luce solare e per risparmiare acqua variandone innocuamente il colore = allarme in caso di sprechi.
Menzione di merito: WIBROWIND
Lorenzo Manca Liaci
Sistema di riparo dal sole e di mimetizzazione di un edificio-albergo, sfruttando le vibrazioni del vento con oscillatori elastici e generazione di energia elettrica, e quindi di energia meccanica.
DUBAI
Nel meriggio di un uggioso novembre 2012, alcuni soci amici parlavano di golf a un tavolo del nostro Club. Fu così che il nostro Mario Tschang, past president 2003-2004, si lasciò scappare, tra sé e sé, un'idea: perché non anticipare la primavera su un campo da golf in qualche terra del sole? Per esempio negli Emirati Arabi, a Dubai, dove ai primi di febbraio, in occasione del Omega Dubai Desert Golf Trophy, vi erano molte gare di contorno per dilettanti, cui si poteva partecipare, con interessantissime facilitazioni. Detto? Fatto! E fu così che alcuni nostri soci, Tschang in testa, si prenotarono. Ma il nostro Mario, come noto, oltre che golfista e imprenditore, è anche un sincero rotariano e un formidabile organizzatore. E cosa gli venne in mente? Che noi, a Dubai, avevamo un eccezionale punto di appoggio: l'amico ed ex socio Paolo Ogno che, trasferitosi per lavoro a Dubai, si era dimesso, divenendo poi socio del locale Rotary Club Dubai Jumeirah. Ma, si chiese Tschang, perché non combinare qualcosa di rotariano? Si mise dunque in azione, e in quattro e quattr'otto organizzò un interclub con il R.C. Jumeirah. Ma non basta! Complice Paolo Ogno sul posto, venne organizzata una serata rotariana e italiana a Dubai. E cosa c'era di meglio della nostra musica e del nostro canto, per portare un'immagine d'Italia in terra araba? Ma musica e melodie liriche e romantiche, per il nostro Club, significavano Conservatorio, e Conservatorio voleva dire, per il San Siro, il socio Achille Bosoni. Così, il nostro Mario, attivò la macchina organizzativa: Achille prese contatto con il Conservatorio e il Conservatorio, di cui il direttore era nostro socio onorario, propose l'invio a Dubai di un giovane baritono e di un un accompagnatore. Nel frattempo, Paolo Ogno organizzava la logistica a Dubai, riuscendo a coinvolgere, in una serata rotariana, molte realtà locali; l'evento, in un "crescendo” rossiniano, si fece sempre più importante.
Fu così che, ai primi di febbraio del 2013, una pattuglia di novelli argonauti raggiunse Dubai e, a questo punto, fu giocoforza ingaggiare l'allora nostro presidente Michele Milani, che raggiunse Dubai, formalizzando ufficialmente, con la sua presenza, l'impegno del Rotary Club Milano San Siro.
A Dubai si è tenne, come previsto, un interclub con il Dubai Jumeirah Rotary Club; con i nostri soci ricevuti con calorosissima accoglienza da parte del presidente Hussain, presenti molti soci dell'Emirato, nonché ospiti rotariani provenienti da Egitto, Slovenia, Svizzera, USA e San Salvador; Paolo Ogno fece gli onori di casa, con la partecipazione del baritono e del pianista italiani, anticipando quella che sarebbe poi stata la serata di gala successiva. E che serata!
Grazie al fattivo impegno dei soci del R.C. Jumeirah e dei suoi rotaractiani, con la regia di Ogno, venne infatti organizzata una serata memorabile, con sede, per il concerto vocale e strumentale, concessa dall'Università Americana di Dubai nel suo Auditorium, capace di novecento posti, tutti esauriti, per l'occasione certamente insolita anche per la realtà locale. L' ambasciata italiana aveva concesso il suo patrocinio per l'evento; la sede locale del ICE era stata coinvolta, così come l'Alliance Française e altre istituzioni locali. Presenti alla serata numerose autorità e personalità dell'Emirato. In questa cornice di internazionalità, la musica italiana e il baritono con il pianista suoi generosi interpreti, si distinsero e affermarono, con un repertorio di nostre celeberrime canzoni e arie da opere, riscuotendo un successo strepitoso.
L'incasso netto della serata, ventimila dollari, venne destinato alla Senser, un'organizzazione locale no-profit di assistenza a bimbi disabili: un unicum per gli Emirati Arabi, dove l'assistenza non era particolarmente sentita. Tre piccoli ospiti del Senser, tra la commozione generale, salirono sul palcoscenico, offrendo fiori ai nostri artisti e concludendo così una serata rotariana veramente memorabile.
Anche questo è Rotary.
IL PROGETTO MELODIGIT
L'idea del nostro Club di collaborare con il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano, in una nuova iniziativa, oltre al già affermato Concorso-Premio Rotary Club Milano San Siro per giovani musicisti, nacque da una lettera, del 24 settembre 2008, dell'allora presidente del Conservatorio, dott. Francesco Saverio Borrelli, al nostro socio e past president Achille Bosoni, per ringraziarlo di una sua personale e generosa donazione di accessori per strumenti musicali e, con l'occasione, per proporre la partecipazione del nostro Club al finanziamento, nei limiti delle nostre possibilità, al loro progetto Melodigit, ovvero alla loro già programmata digitalizzazione e messa in rete di una parte dei più di centomila manoscritti musicali custoditi nella biblioteca del Conservatorio. Il Conservatorio di Musica di Milano, infatti, possiede un immenso patrimonio di documenti musicali originali di celebri compositori, e non solo italiani, tra cui, fra molti altri, di Bellini, Boccherini, Donizetti, Mozart, Ponchielli e, particolarmente, di Giuseppe Verdi. Soprattutto, sono in suo possesso le partiture originali di tutte le opere rappresentate nei teatri milanesi durante la dominazione austriaca. Con la messa in rete di questi preziosi, delicati e unici documenti, si sarebbe potuto, quindi, rendere possibile la loro fruizione da parte degli studiosi e musicofili di tutto il mondo per via telematica, senza comprometterne la delicata integrità.
Ai primi di marzo del 2009, il nostro socio Bosoni, dopo averne informato la nostra presidente Mariella Franchini, prendeva quindi contatto con il direttore del Conservatorio M° Taschera, con il coordinatore M° Zanolini e con la responsabile della biblioteca prof. Sirch e sottoponeva al Consiglio Direttivo del nostro Club, la proposta ricevuta di partecipare, con onori ed oneri, al finanziamento di una parte del progetto. Il nostro Consiglio Direttivo approvava quindi, in linea di massima la proposta e chiedeva anche la compartecipazione eventuale del nostro Distretto, che approvava, ma senza contribuire al finanziamento del progetto.
Nel 2010, il nostro Consiglio Direttivo rendeva esecutiva la partecipazione del nostro Club, per un importo di 50.000 Euro, alla digitalizzazione e messa in rete di un fondo del Conservatorio, con il costo totale di 600.000 Euro, di cui 150.000 a carico della Banca Unicredit e 400.000 a cura del Comune di Milano che, tuttavia, dopo averlo assicurato, non provvedeva a contribuire con la quota promessa. Si modificava quindi il progetto originario in un altro dell'importo complessivo di 200.000 Euro, che veniva non di meno realizzato e portato a termine, mettendo in rete anche il nome dello sponsor Rotary Club Milano San Siro.
Il 30 settembre 2010, in serata di gala nella Sala Napoleonica di Palazzo Serbelloni, nostra sede presso il Circolo della Stampa, e in occasione di un concerto vocale-strumentale dedicato alla premiazione dei vincitori del nostro Concorso-Premio musicale Rotary Club Milano San Siro, presente il presidente del Conservatorio, dott. Borrelli con tutto lo staff direttivo: M° Taschera, M° Tessari e prof, Sirch, il nostro Club veniva calorosamente ringraziato per la generosa contribuzione.
La realizzazione del nostro Progetto veniva poi ampiamente pubblicizzata, a cura del nostro socio Rinaldi, per la Commissione per le Pubbliche Relazioni, con affissioni di manifesti, con pendolini sui mezzi ATM e con articoli e inserzioni sul Corriere della Sera e sul bollettino del Distretto, nel marzo 2011, e con locandine bilingui in un meeting rotariano a Dubai, nel 2012.
E' appena il caso di ricordare che la laboriosa realizzazione del progetto ha coinvolto almeno una dozzina di nostri soci, tutti attivamente impegnati per la sua realizzazione e che se è oggi possibile accedere via Internet alla biblioteca musicale digitalizzata del Conservatorio d i Milano, è anche per il contributo, sia pur limitato, del nostro Club.
IL PROGRAMMA 'ORTI NELLE SCUOLE'
L' idea di questa iniziativa nacque nell'autunno del 2008, quando l'allora presidente Maurizio Motti, conversando con l'amico prof.Michele Carrubba, direttore del Istituto di Farmacologia della Università di Milano e a quel tempo presidente di Milano Ristorazione, ente che forniva più di cinquemila pasti giornalieri a diverse istituzioni scolastiche milanesi, venne occasionalmente a sapere che la maggior parte della frutta e della verdura distribuite agli scolari delle scuole pubbliche comunali di base milanesi finiva tra i rifiuti. Del tutto inutile si era rivelato ogni tentativo di indirizzo e convincimento dei genitori. Si era allora ripiegato su un progetto comunale denominato Frutta e verdura, cioè sull'allestimento didascalico e informativo, di alcuni piccoli orticelli sperimentali, a spese del Comune e con il coinvolgimento di educatori e bimbi presso cinque scuole comunali, destinandone i frutti ricavati alle relative mense. E fu un rilevante successo: niente più frutta e verdura nei rifiuti! Ecco allora l'idea di proseguire e ampliare l'esperimento, trasformandolo anche in un progetto rotariano, coinvolgendovi il nostro Club. Fu invitato quindi il prof.Carrubba a tenere una relazione durante una nostra riunione, e l'idea, molto apprezzata, venne subito recepita dai nostri soci e dal nostro Consiglio Direttivo. Ne fu informato il Gruppo e il nostro Distretto, ma l'attuazione pratica in un progetto fu demandata, per opportunità di stagione, al successivo anno rotariano 2009-2010.
Toccò quindi alla presidente, Mariella Franchini, e al suo Consiglio Direttivo, proporre ai soci il nuovo progetto; e il Club aderì con entusiasmo, alla nuova iniziativa battezzata Orti nelle scuole, anche per poter collaborare con pubbliche istituzioni milanesi, come le scuole di base: nidi, materne, asili ed elementari, normalmente poco propense ad accogliere iniziative provenienti da entità estranee. Con l'anno 2009-2010 vennero quindi presi contatti e accordi con gli enti interessati, che aderirono alla nostra proposta di collaborazione, e venne coinvolto nel progetto anche un altro club: il R.C.Milano-Sempione; venne erogata una somma per le limitate spese necessarie per i nuovi orti nelle scuole che aderirono alla nostra iniziativa. Il progetto Orti nelle scuole, venne presentato al nostro Gruppo rotariano e proposto come progetto potenziale del Distretto 2040, in occasione del Congresso Distrettuale della primavera 2010.
Ma l'idea vincente per il nostro nuovo programma Orti nelle scuole, fu di considerarlo, e farlo divenire, un progetto permanente per la Commissione Progetti, fissandone la continuità, pur nel annuale avvicendamento rotariano. Strategico poi fu il prevedere come responsabile del progetto il nostro socio Elio Scaramuzza, che avrebbe assicurato la continuità e lo sviluppo del nostro programma, con le sue difficoltà pratiche e complessità esecutive. Altrettanto rilevante fu il costante intervento, per la sua pubblicizzazione e promozione pubblicitaria, del nostro socio Luigi Rinaldi, con la Commissione per la Comunicazione.
Per l'anno scolastico 2009-2010, il nostro Club tenne una riunione settimanale presso le due scuole milanesi per l'infanzia che per prime avevano aderito al nostro programma: il nido di via Salasco e l'asilo di via Pezzi. I soci che vi parteciparono, conservano ancora l'emozione ed il ricordo dell'affettuosa ed entusiastica accoglienza ricevuta dai dirigenti, dalle educatrici e dai bimbi dei due istituti, coinvolti nel nostro progetto per favorirne l'effetto educativo. Degna di ricordo, poi, la merenda offertaci a coronamento della visita, rigorosamente vegetariana, con frutta e verdura coltivata nei loro, e nostri, orticelli, frutti di un loro impegno di evidente ed elevato contenuto etico per coinvolgimento di scelte, lavoro costante e quotidiano di gruppo, paziente attesa dei frutti e accettazione della incertezza sul raccolto.
Per il 2010-2011, presidente Franz Müller, il nostro Progetto si sarebbe voluto inserito in un programma Scuola e Cibo assai più vasto, a livello nazionale, promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione e finanziato anche dalla Comunità Europea, ma che non venne poi concretizzato. Fu comunque deciso, dal nostro Club, di proseguire con il Comune di Milano nel nostro Programma, ribattezzato Orti nelle scuole - seminiamo insieme per formare i futuri cittadini, e che divenne il progetto principale e più impegnativo del nostro Club, con notevole partecipazione dei soci responsabili sia per la sua organizzazione e animazione che per la promozione e divulgazione pubblicitaria. Venivano così coinvolte con successo nel progetto quattro sezioni di tre scuole comunali: Comisso, Salasco e Ghini.
L'anno 2011-2012, presidente Michele Milani, fu l'anno della decisiva affermazion del Programma. Con notevole sforzo organizzativo e promozionale, e continuo interessamento nelle realizzazioni, venivano coinvolti nell'allestimento e coltivazione degli orticelli scolastici e nella realizzazione di laboratori pedagogici interni per bimbi e famiglie, nove complessi tra nidi, scuole d'infanzia e sezioni primavera. Con loro una schiera di educatrici e dirigenti, centinaia di bambini, molte centinaia di genitori e un migliaio di nonni, partecipavano e condividevano il nostro Programma, anche con incontri con docenti, psicologi e specialisti di pedagogia: un vero e significativo successo, coadiuvato anche da una finalizzata campagna pubblicitaria con affissioni e manifesti. A coronamento dei risultati già registrati, con l'accresciuta partecipazione attiva e interessata di operatori scolastici, genitori e bimbi, oltre alla consueta visita di fine anno di nostri soci a una delle scuole coinvolte, con tradizionale merenda vegetariana, veniva organizzato, presso la facoltà di Agraria dell'Università di Milano, un convegno dedicato alla disamina dei programmi, dei relativi scopi e dei significativi risultati ottenuti dal nostro progetto educativo Orti nelle scuole. Al Convegno, aperto e presentato ai numerosissimi e qualificati presenti dal nostro socio Elio Scaramuzza, responsabile del Programma, prendevano parte, con interventi dedicati, i nostri soci prof. Fernando Tateo, ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l'Università ospitante e Luciano Passaler, dottore In Scienze Alimentari, nonché dirigenti scolastici, pedagogisti, specialisti didattici e alti funzionari pubblici. Era presente anche la RAI che ritrasmise poi alcune fasi del Convegno nel suo notiziario regionale.
L'anno 2012-2013, presidente Giuseppe Polverino, segnò la piena affermazione del progetto con positivo risultato, moltiplicando il successo dell'anno precedente, con la presenza e l'adesione di ben di ventitré scuole comunali coinvolte entusiasticamente nel nostro Programma, di cui nove nidi, sei materne, tre sezioni primavera, un'elementare e una scuola media e con la partecipazione attiva di un migliaio di bambini e loro educatrici e migliaia di genitori, nonni e parenti. Numerosi gli incontri dedicati al Progetto nelle scuole e in istituzioni esterne, con presenza di psicologi, specialisti nutrizionisti, intrattenitori, educatrici, dirigenti scolastici e pedagoghi. Come partner del progetto, oltre al nostro Club: il Comune di Milano e gli enti Cascina Rosa, Auser e Istituto Sperimentale Rinascita; da menzionare la generosa offerta della ditta Blumen, che fornì gratuitamente assistenza, sementi ed attrezzi per la semina e la coltivazione degli orti. Imponente, infine, la schiera di specialisti, persone e personalità che vollero contribuire al successo del progetto.
I risultati ottenuti anche in quell'anno, furono sottolineati nella consueta riunione rotariana organizzata presso l'Istituto Rinascita-Livi, presenti numerosi soci con amici e consorti, e anche il rappresentante del Gruppo 2 in nome del Governatore e molti amici rotariani di altri club. A coronamento della riunione e dopo la visita a tre asili nido, ospiti della direttrice del plesso, dott. Clara Di Clario, venne servito ai numerosi presenti un vero e banchetto interamente a base di specialità vegetariane; a seguire, i discorsi degli organizzatori e la proiezione di interessanti e toccanti filmati e serie di diapositive con le fasi salienti e più coinvolgenti dello sviluppo del “Progetto Orti”, nelle scuole e con i bimbi-scolari gioiosamente coinvolti.
Anche per l'anno 2013-2014, presidente Adalberto Boetti, il nostro Club ha proseguito nel nostro Progetto; anzi, lo ha sviluppato ulteriormente, con l'obiettivo di riuscire a coinvolgere fino a quaranta scuole e, perché no, di venir menzionati nel programma EXPO 2015, come già ipotizzato nel Convegno Scuole-EXPO, tenutosi nell'ottobre del 2012 presso l'Aula Magna dell'Università Statale di Milano, presenti l'allora vicesindaco e l'assessore all'Istruzione del Comune di Milano, nonché il Segretario Generale del Bureau International des Exposittions.
Nel quinto anno consecutivo, 2013-2014, presidente Adalberto Boetti, il nostro Club ha sviluppato il suo progetto Orti nelle Scuole con ben quarantaquattro istituti e con la compartecipazione di 1735 scolari, 5000 genitori e nonni e 182 educatori. I risultati raggiunti sono stati festosamente verificati, con la visita di una nostra delegazione, il 5 giugno 2014, presso le scuole d'infanzia di via delle Forze Armate e di via Caterina da Forlì. In entrambi i plessi, l'accoglienza riscontrata dai nostri soci guidati da Elio Scaramuzza, è stata segnata dall'entusiasmo e dalla festosa compartecipazione di docenti e alunni e dalla accoglienza dei dirigenti. Poi, riunione alla Scuola Rinascita-Livi per un ricevimento conviviale, ospiti della dott. Clara De Clario, e in seguito una breve relazione della nostra ospite, e del nostro Elio, che ci hanno aggiornati sui risultati di quest'anno e sui progetti per l'anno venturo, non senza un accenno all'imminente EXPO 2015, che di “nutrire il pianeta” si occuperà.
Per il 2014-2015, presidente Antonio Grasso, è stato confermato dal Club la prosecuzione nel progetto Orti, anche per l'accennata e ormai imminente EXPO, ma soprattutto per tener fede al nostro progetto di Servizio e agli impegni programmati.
IL CONCORSO MUSICALE ROTARY CLUB MILANO SAN SIRO
Questa nostra iniziativa, che nel tempo è ormai divenuta una tradizione per il nostro club, nacque nei primi mesi del 2001, proprio all'inizio del nuovo secolo e del nuovo millennio, ed ebbe origine da un occasionale incontro, presso l'aulica sede del Conservatorio milanese di musica Giuseppe Verdi, tra l'allora nostro prefetto Achille Bosoni e il direttore del Conservatorio M° Guido Salvetti.
Che Achille sia, per inclinazione e per professione, un appassionato musicista e musicologo, è cosa ben nota a chiunque lo conosca, e quindi fu del tutto naturale che, conversando con il M°Salvetti, il discorso cadesse sui problemi del Conservatorio, ente dipendente dallo Stato, e sulle sue difficoltà a dare un avvio per aprire un futuro ai suo diplomati e laureati, o almeno per i più dotati e meritevoli. E questo soprattutto in una società come quella milanese che, a dispetto delle sue antiche ed eccezionali tradizioni nel campo della musica, non sembrava adeguatamente ricettiva per le aspettative di carriera, almeno agli inizi, dei suoi più dotati talenti musicali. Si era infatti assottigliato il numero di mecenati che, in tempi non poi lontani, aveva assicurato ai migliori tra i giovani musicisti di fresco diplomati a Milano, quelle prime spinte che li indirizzassero verso una carriera difficile e rischiosa, ma che rappresentava il vero intento del loro appassionato impegno.
Achille Bosoni, uomo pragmatico per eccellenza, ebbe immediatamente una sua idea e ne parlò con l'allora presidente del club Franco Lavorato; l'idea fu portata nel Consiglio che l'approvò con entusiasmo, affidandone a Bosoni la realizzazione. Questa venne infatti considerata, e lo era senz'altro, un'iniziativa da Rotary, in accordo con le vie di azione, raccomandate dal Rotary International, e che devono guidare ogni club: in particolare con l'azione di interesse pubblico e con l'azione professionale; ma, come vedremo, col tempo divenne anche un'azione internazionale. Si decise quindi di contribuire a un premio, destinato al miglior diplomato del Conservatorio, in quell'anno accademico 2000-2001, in una disciplina strumentale; il premio doveva poi essere assegnato in occasione di un concerto tenuto dal premiato.
Venne scelto di partecipare al già esistente Premio pianistico Andrea Bocchi, cui il nostro club partecipò con un'adeguata donazione, e non sbagliò. Il vincitore fu il pianista diciottenne Michele Montemurro: un vero virtuoso del pianoforte, che il 20 maggio 2001 tenne un assai impegnativo ed applauditissimo concerto presso la sala Puccini del Conservatorio, presenti molti nostri soci; alla fine venne premiato dal nostro presidente Mauro Barberi, accompagnato da un raggiante Achille Bosoni, e alla presenza delle autorità del Conservatorio. Per inciso, il Montemurro iniziò così, da quel momento, una brillante carriera.
Il dado era tratto. Sull'onda del successo ottenuto e dell'interesse suscitato, il nostro club decise di sponsorizzare anche l'anno successivo un concorso, non più riservato a singoli strumentisti, ma altresì dedicato a un duo strumentale diplomato in quell'anno 2001-2002. La giuria del Conservatorio proclamò vincitori ex-equo due duo di giovani italiani: un duo flauto-pianoforte e un duo violoncello-pianoforte, che si esibirono il 4 luglio 2002 in un applaudito concerto serale, nel chiostro del Conservatorio, conclusosi con la loro premiazione da parte del nostro presidente Pierluigi Pitto, accompagnato da Bosoni.
Con il nuovo anno accademico 2002-2003 del Conservatorio, il nostro Premio Rotary Club Milano San Siro, ormai divenuto un evento di tradizione, si estese da soli strumentisti a gruppi voce e strumenti, e si internazionalizzò con la presenza tra i premiati di ben cinque artisti stranieri tra gli otto vincitori. La premiazione avvenne il 3 luglio 2003, nel corso di una serata organizzata dal nostro prefetto Bosoni presso il Conservatorio e culminata con l'esibizione in concerto dei premiati: ben tre complessi vocali-strumentali vincitori del concorso, presenti le loro docenti e il direttore del Conservatorio, M° Guido Salvetti. Nel consegnare i premi, il nostro presidente Mario Tschang volle porre l'accento sulla finalità rotariana di questa nostra festosa iniziativa, per trasmettere ai nuovi talenti lo stimolo necessario per iniziare una futura scalata artistica.
Il premio per il concorso 2003-2004, che era diventato ufficialmente Concorso Rotary Club Milano San Siro per canto e musica strumentale da camera, coincise con il trasferimento della cerimonia della premiazione, e del tradizionale concerto dei vincenti, presso la nostra sede abituale: la sala napoleonica del Circolo della Stampa. I premi vennero assegnati, il 26 ottobre 2004, a due complessi voce e strumenti: un duo soprano-pianoforte e un gruppo strumenti e coro di ben dieci elementi; e molti di loro erano stranieri. A premiarli, presente il M°Anzaghi, in rappresentanza del nuovo direttore del Conservatorio M°Taschera, fu, questa volta, il nostro responsabile del concorso, divenuto nostro presidente: Achille Bosoni.
Per dare il giusto rilievo al nostro concorso-premio, il presidente Bosoni pensò bene, poi, di dedicargli un'apposita serata; il 16 giugno 2005, invitò come oratore ad una nostra conviviale, il direttore del Conservatorio, M°Leonardo Taschera, che tenne un'applaudita conversazione proprio sul tema Il Concorso Rotary Club Milano San Siro per canto e musica strumentale da camera. E per solennizzare la serata, furono anche invitati alcuni partecipanti al precedente concorso: un trio violino-violoncello-pianoforte, che si esibì in un breve ma delizioso concerto-omaggio, molto gradito dai soci presenti.
Per l'anno 2004-2005 , la premiazione del nostro IV° concorso si tenne il 27 ottobre 2005 presso la sala napoleonica del Circolo della Stampa, presente per il Conservatorio il M° Tessari, docente e coordinatore per concorsi e borse di studio. Il nostro concorso e la relativa premiazione, ebbero l'onore, per l'occasione, di essere citati sulla stampa cittadina (Il Giorno, Il Giornale, Libero) grazie all'interessamento del nostro compianto socio ed esimio giornalista Aldo De Martino. Toccò quindi al nostro presidente Alberto Pojaghi consegnare materialmente il premio ai vincitori: un trio soprano-flauto-pianoforte ,che ci ha quindi gratificati con un'appassionata esibizione. Al termine della magica serata, il M° Tessari volle ringraziarci per il nostro generoso e nobile impegno, sottolineando come la nostra scelta per complessi cameristici strumentali-vocali, con una o più voci, fosse unica nel suo genere tra i vari concorsi e premi del Conservatorio.
Il V° concorso fu bandito per l'anno accademico 2005-2006, e il relativo concerto-esibizione dei premiati si tenne la sera del 4 ottobre 2006, sempre nel salone d'onore del Circolo della Stampa, presente il direttore del Conservatorio, M°Taschera, che volle definire il nostro premio come un riconoscimento molto lusinghiero, nel delicato momento in cui i vincitori iniziano la loro carriera artistica. Vennero premiati, dal nostro presidente Lucio Lami, un duo soprano-pianoforte e un duo violino-violoncello che si esibirono in un delicato repertorio virtuosistico.
Sempre nella sala napoleonica del nostro Circolo, si tenne la premiazione e il susseguente concerto dei premiati per il VI° concorso, riguardante l'anno 2006-2007. Vennero premiati dal nostro presidente Carlo Grassi e alla presenza del direttore del Conservatorio M°Taschera, un trio di laureandi: soprano-mezzosoprano-pianoforte e un complesso comprendente: direttore, voce, arpa, violoncello, violino e flauto. Come ringraziamento, i vincitori ci offrirono poi un elaborato e pregnante concerto, accolto da prolungati applausi.
Eravamo nell'anno accademico 2007-2008, quando arrivò il giorno della proclamazione dei vincitori del VII concorso Rotary San Siro; e fu il 23 ottobre 2008 che, nella consueta sala grande, si tenne la premiazione dei vincenti. Era presente tutto lo stato maggiore del Conservatorio di Milano, dal presidente dott. Saverio Borrelli al direttore M°Bruno Zanolini con il docente M°Beltrami. I vincitori, della classe voce-strumento, furono un duo basso-pianoforte che, dopo la premiazione, officiata dal presidente del nostro club, Maurizio Motti, ci hanno deliziati con un recital impostato su brani romantici, accolto con vivissimi battimani.
Siamo così giunti al 2008-2009, e precisamente al 15 ottobre 2009, quando, presente ancora una volta il presidente Borrelli e il M°Beltrami, il Conservatorio ci presentò, nella tradizionale sala napoleonica, i vincitori del nostro VIII° concorso, dedicato alla classe voci-strumenti. Questa volta erano un duo basso-pianoforte e un altro duo soprano-pianoforte, tutti di origine coreana, e che, ringraziandoci per il nostro riconoscimento, consegnato a loro dalla nostra presidente Mariella Franchini, hanno esplicitamente potuto riconoscere l'internazionalità della musica e del Rotary International, di cui il nostro club fa parte. Di seguito, ci venne offerto un graditissimo concerto dei premiati, impostato su brani di grandi compositori di musica da camera ottocenteschi.
Il X° concorso musicale vocale-strumentale da camera, sponsorizzato dal nostro club e relativo all'anno 2009-2010, si è concluso il 21 ottobre 2010 con la premiazione dei vincitori: un trio soprano-violoncello-pianoforte, dopo una sontuosa ed affollata conviviale, nella tradizionale sala napoleonica del Circolo della Stampa e alla presenza di autorità del Conservatorio: il presidente emerito Borrelli e il M°Zanolini, accompagnati da altri dirigenti. Dopo la premiazione dei tre musicisti, concretizzata dal nostro presidente in carica Franz Muller, i tre concertisti premiati ci hanno regalato un concerto veramente emozionante, interpretando in modo eccezionale, per la loro giovane età , alcuni lieder ottocenteschi di autori tedeschi, russi e italiani, che i nostri soci presenti hanno lungamente applaudito.
Per l' XI concorso, 2010-2011, sempre vocale e strumentale, non fu più possibile premiare i vincitori nel consueto salone napoleonico di Palazzo Serbelloni, poiché il Circolo della Stampa, nostra sede tradizionale, si era trasferito nel vicino Palazzo Bocconi, privo di una sala sufficientemente ampia. Si ripiegò quindi presso la Fondazione Catella, al quartiere Isola, ma il tono e il livello della serata rimasero veramente eccezionali. Presenti autorità e docenti del Conservatorio, venne premiato un trio vocale-strumentale, con una soprano giapponese, un flautista italiano e un violoncellista pure giapponese, accompagnati da una pianista. La loro esibizione, con un repertorio assai coinvolgente, fu un vero trionfo, conclusosi con la loro premiazione a cura del nostro presidente Michele Milani.
L'occasione per premiare i vincitori del XII Concorso, 2011-2012, fu la concomitante inaugurazione del successivo anno accademico del Conservatorio, che organizzò un concerto-debutto nella sua sala Puccini in occasione della esibizione di tutti i vincitori di premi e concorsi attribuiti e organizzati presso la sua scuola di musica. Durante una festosa serata del 14 di novembre 2012, sponsorizzata dal nostro Club, e con la presenza, oltre ai nostri soci, di parenti e amici di tutti i giovani coinvolti, nonché del presidente del Conservatorio Mosca Mondadori e della direttrice Sonia Bo, il nostro presidente Giuseppe Polverino consegnò quindi il premio, dedicato ai vincitori del nostro Concorso, a un duo vocale-strumentale formato da un tenore coreano e da una pianista georgiana, che ci ricambiarono con una fantasiosa e assai applaudita esibizione.
Per il XIII Concorso, dedicato all'anno 2012-2013, fu deciso di premiare, oltre all'ormai consueto complesso vocale-strumentale, anche i cultori di una categoria di strumenti sicuramente inconsueta, ma a buon diritto ben presente nella musica classica da concerto: le fisarmonicche. Per la prima categoria, risultò vincitore un duo internazionale, costituito da una soprano cinese e un pianista rumeno, che ricevettero il premio, con una loro apprezzata esibizione, in occasione della nostra conviviale natalizia presso il Westin Palace Hotel di Milano. Per la sezione fisarmoniche, dato il successo ottenuto dal concorso, il premio venne così suddiviso: primo premio ad un solista italiano, secondo premio, ex aequo, suddiviso tra un duo fisarmonica-violino e un sestetto di fisarmoniche, comprendente peraltro anche il solista del primo premio. Il concerto di esibizione del duo violino-fisarmonica, non potette tenersi, per assenza dei premiati, subito ingaggiati in una tournée musicale. Il solista e il sestetto, di cui anche il solista faceva peraltro parte, si esibirono con uno scintillante concerto, in una memorabile serata musicale presso la nostra sede, al Circolo della Stampa di Palazzo Bocconi, ottenendo uno strepitoso successo.
Anche il XIV Concorso, del 2013-2014 , venne esteso a due categorie di musicisti, come per il precedente anno: un duo voce-pianoforte e fisarmonica, quest'ultima però solo per solisti.
Alla selezione per i premi banditi dal Conservatorio, svoltasi nell'ottobre del 2014 presente il nostro Bosoni e alcuni soci, venne deciso di conferire i nostri premi a un duo composto da un soprano svedese e da un pianista italiano; per la fisarmonica il premio venne attribuito a una solista italiana e, inoltre e ex aequo, a due solisti, pure italiani. La loro esibizione ai nostri soci, venne fissata presso il Circolo della Stampa e in occasione della nostra Festa degli Auguri del 2014.
Come amici della musica, come rotariani e come soci del Milano San Siro, non resta che augurarci che il nostro concorso-premio musicale, in cooperazione con il Conservatorio milanese di musica Giuseppe Verdi, possa continuare ancora per molti anni, contribuendo così, nel nostro limite,a realizzare il dettato rotariano in favore dei giovani, della cultura e dell'internazionalità. E un sincero ed affettuoso grazie al rotariano, nostro socio e past president Achille Bosoni, che del concorso musicale Rotary San Siro è il riconosciuto ideatore nonché l'impareggiabile organizzatore delle premiazioni, e anche, mettendoci del suo, dei susseguenti concerti.
PANDE
Il 12 aprile 2012, il nostro socio Carlo Andrea Pola inviò una mail al nostro Club, per segnalarci una sua iniziativa filantropica a favore della poverissima comunità di Pande, piccolo villaggio della Tanzania (Africa di Sud Est) posta a poca distanza dall'Oceano Indiano e a pochi chilometri dalla attuale residenza del nostro socio. Pola ci segnalava così la possibilità e opportunità per il nostro Club di poter contribuire, in qualche modo, in accordo ai dettami del Rotary International e alla sua via di Azione Internazionale, a favore di questi diseredati. Pande è infatti un modesto agglomerato di circa 2000 anime, la cui aspettativa di vita non supera i 49 anni e con una mortalità infantile elevatissima, specialmente per TBC e malaria, e i cui unici mezzi di sussistenza sono la pesca, oggi peraltro molto impoverita, e una stentata agricoltura. Le uniche costruzioni in muratura esistenti erano una modestissima e fatiscente scuola elementare governativa e una piccola moschea, donata da un ricco arabo. Non vi erano né linee elettriche né acqua sicuramente potabile; quel poco che in merito era stato qui e rudimentalmente realizzato, era frutto solo dell'iniziativa del nostro socio.
CarloPola, inoltre, aveva già provveduto a organizzare a Pande una specie di cooperativa con una decina di abitanti, aiutandoli a realizzare un piccolo allevamento di polli e una produzione di conserve di frutti locali, come mango e anacardi, altrimenti impossibili da preservare, trasmettendo così alla poverissima popolazione del villaggio una prima idea di cultura economica.
Il più vicino ospedale era poi, ed è tuttora, a Mbweni, distante una ventina di chilometri, ed era stato realizzato e veniva mantenuto per opera del rotariano Rodrigo Rodriguez, del Rotary Club Seregno-Desio-Carate Brianza. A Pande, da circa tre anni, grazie anche all'interessamento del nostro Pola, e con il contributo del lavoro generico e gratuito della gente del villaggio, era iniziata la costruzione di un piccolo ospedale, progettato come presidio sanitario per cure generiche e per assistenza alla maternità. A sostenere le spese relative contribuiva, e tuttora contribuiscono, oltre a Pola, il Rotary Club Capua Antica e Nova, anche tramite il suo socio Giuseppe Valente, medico missionario e presidente della associazione “Una mano per Thanaka” che, assieme ad altri medici ginecologi, sempre del R.C. Capua, si preoccupano anche del funzionamento del piccolo ospedale di Pande. L'edificio era stato completato nella sua parte strutturale e, successivamente, anche con le finiture e l'arredamento, nonché le strutture accessorie. Il nostro socio in Tanzania ci denunciò poi,pure la assoluta necessità di provvedere a un minimo di restauro della piccola scuola di Pande, unica fonte di istruzione civile nel villaggio e nei dintorni, gravemente fatiscente e abbisognevole persino del rifacimento della copertura, distrutta dalle termiti.
A seguito dell'appello di Pola, e dopo una sua appassionata relazione accompagnata da filmati e immagini, da lui tenuta presso la nostra sede ne, il nostro Club si attivò con un primo contributo e con l'inserimento di Pande tra i progetti del Club. Un primo sussidio venne trasmesso al nostro socio con la collaborazione di Giuseppe Tuzzeo, della “Associazione piccoli scalzi” con sede operativa a Mbweni (Tanzania). Successivamente venne destinato a Pande il ricavato di una lotteria benefica da noi organizzata. In seguito, Carlo Andrea Pola ci diede conferma da Pande, che la somma ricevuta era stata, di necessità, utilizzata anche per rifare la copertura di un'aula della scuola. Contemporaneamente, per l'ospedale era stato possibile, grazie alla generosa collaborazione del missionario laico Andrea Pannocchia, installare un generatore eolico provvisorio da 3 KW per una elementare illuminazione, per l'utilizzo di un frigorifero per la refrigerazione di medicinali e per l'azionamento di qualche ventilatore, in attesa dell'allacciamento a una linea elettrica nazionale. Inoltre, grazie agli aiuti deliberati e ricevuti, fu anche possibile piastrellare la sala visite, la sala parto e la sala operatoria per piccoli interventi. Con l'aiuto del dott. Valente e l'impegno dei Rotary Club di Capua e Milano San Siro, furono poi completate le opere civili dell'ospedale che venne anche dotato di un impianto elettrico stabile e di una cucina, una piccola lavanderia e un magazzino. Nel frattempo, si erano anche generosamente attivati con forniture di attrezzature per l'ospedale di Pande, l'equipaggio e il comandante della nave militare italiana San Marco, di stanza nell'Oceano Indiano.
Il nostro socio Carlo Andrea Pola ci ha confermato da Pande che, il 19 di ottobre 2014, il Ministro tanzaniano per l'Istruzione Mr. Shukuru, in occasione di una festa veramente commovente e presenti il nostro socio Pola e il rotariano dott. Valente del R.C. Capua, ha consegnato i diplomi ai giovani promossi alle scuole secondarie. Con l'occasione, il ministro ha assegnato ai nuovi studenti e a quelli che già frequentavano le secondarie, tutti di Pande, ben cinquantadue biciclette acquistate e revisionate a cura del nostro Pola con un donativo deliberato e pervenutogli dal nostro Club. Oltre alle biciclette, estremamente gradite perché risparmieranno agli studenti ben quindici chilometri di strada a piedi da Pande alla scuola, in assenza di qualsiasi mezzo di trasporto, sono stati donati, sempre tramite il nostro socio, un computer con stampante-scanner-fotocopiatrice, accuratamente revisionato e da azionare con il generatore eolico-solare, donato a suo tempo per l'ospedale di Pande. Alla semplice cerimonia della consegna, oltre al ministro, hanno voluto partecipare due televisioni tanzaniane, una radio e due quotidiani locali. Tra i bimbi diplomati ve n'erano due con rilevanti problemi alla vista, che verranno curati a cura dei due rotariani presenti; uno dei due ha voluto leggere, sia pure a fatica, una lettera di ringraziamento; anche il ministro presente ha voluto dirci grazie, e lo ha fatto in italiano.